“Le attività umane sono fonte di estremo rischio per le tartarughe di mare – specifica Daniela Freggi, biologa che ha allestito 20 anni or sono il Centro Soccorso e Cura Tartarughe Marine, gestito dall’Associazione Caretta Caretta.“Pesca, inquinamento e traffico navale sono le minacce più comuni, per non citare l'inurbamento delle spiagge scelte per la deposizione delle uova, che sta mettendo in ginocchio la riproduzione della specie” .
Il Centro oggi è dotato di un ambulatorio con sala operatoria, radiografia ed ecografia, terapia intensiva dove trovano sistemazione le vasche per la stabulazione delle tartarughe marine e un'area con funzione di museo nell'ambito della quale prende spazio una piccola mostra a carattere scientifico-divulgativo. Il Centro Soccorso vive grazie all'impegno di volontari che coadiuvano il personale presente nelle attività di monitoraggio, recupero, cura e marcatura delle tartarughe marine e nell'informazione e sensibilizzazione dei turisti.
“Disporre di strumenti di rilevazione scientifica ci permetterà di portare avanti i nostri studi in maniera precisa ed accurata, con ricadute di grande rilievo per questa specie e per l'ambiente naturale. Senza contare l’incredibile potenziale di divulgazione che avranno le immagini diffuse sui social network. Stiamo inoltre pensando di portare avanti il progetto anche nel centro di recupero provinciale per animali selvatici, così da monitorare il comportamento di riabilitazione di mammiferi e uccelli, ospiti della nostra struttura in provincia di Agrigento. I risultati dei nostri studi verranno illustrati in alcuni lavori scientifici condotti con alcuni studenti della Surrey University, che presenteremo nel 2021 alla Conferenza sulle Tartarughe Marine in Australia e alla Conferenza Mediterranea sulla biologia e Conservazione delle Tartarughe Marine che si terrà alla fine dello stesso anno in Marocco” - conclude la Dr.ssa Freggi.
Per Massimiliano Troilo, General Manager di Hikvision Italy, “la mission di Hikvision è rendere il mondo un posto più sicuro dove vivere, per tutti. Sostenere un progetto etico di livello internazionale, che a Lampedusa opera con successo sin dal 1990, è quindi particolarmente importante. Porre la nostra tecnologia al servizio della ricerca scientifica e del recupero di esemplari a rischio, collaborando al recupero di ambienti costieri utili alla nidificazione, è un importante passo verso il salvataggio di una specie in estinzione. Orgogliosi di essere parte di questa squadra”.
Non si tratta peraltro di un fatto isolato: la tecnologia Hikvision si occupa infatti da anni di protezione ambientale per tutelare specie a rischio come i panda, le tigri siberiane e le oche indiane (note per le caratteristiche barre sulla testa, da cui il nome Bar-headed Goose). In quest'ultimo caso, l'habitat naturale ad alta quota di questa particolare oca, in Cina, è oggi monitorato dalle telecamere Hikvision e i filmati sono trasmessi live in streaming ad alta definizione.